L’antico Bronzetto del II secolo a.C. torna nel Museo Nazionale Etrusco di Chiusi

 

Il primo ottobre 2020, una data che verrà ricordata a Chiusi per uno straordinario evento:
Il ritorno del Bronzetto del II secolo a.C. del valore di 80.000 euro, figura maschile orante dell’altezza di 15 cm, che per il suo eccezionale pregio e rarità rivela tutta la sua grandezza.

                                 

La cerimonia si è svolta presso la Sala Consigliare del Comune di Chiusi. Il Bronzetto è stato consegnato al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi dal Comandante del Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Udine, il Magg. Lorenzo Pella, alla presenza del neo Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siena Col. Nicola Ferrucci, del Direttore Regionale Musei della Toscana, dott. Stefano Casciu, del Sostituto Procuratore della Repubblica di Udine, dott.ssa Elena Torresin,  della Direttrice del Museo, dott.ssa Maria Angela Turchetti, del Vice Sindaco Chiara Lanari, della Polizia Municipale, del locale Comando dei Carabinieri, dei funzionari e segretario comunali e del Gruppo Archeologico Città di Chiusi.

                                 

Ricostruire la Storia è fondamentale poiché è la nostra carta d’identità, ci permette di sapere chi siamo. Sigmund Freud riteneva che l’Archeologia fosse una grande esercitazione psicanalitica di massa in quanto si riscoprono non solo le radici di una persona ma le radici di una intera civiltà.

Durante la cerimonia l’emozione era sul volto di tutti i presenti. Sono state ripercorse le vicende che hanno portato le Autorità ad effettuare indagini accurate. Il prezioso bronzetto fa parte di una serie di esemplari limitati che derivano da una matrice a fusione unica, alcuni dei quali esposti nei musei d’oltreoceano.


La collaborazione tra i Carabinieri del Nucleo TPC di Udine ed il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, ha permesso, anche attraverso le analisi tecnico-scientifiche, di ricondurre la produzione del bronzetto al territorio di Chiusi in epoca etrusca.  Le indagini condotte dai Carabinieri sono tuttora in corso e mirano ad individuare le figure coinvolte.
Nel comunicato stampa del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale viene evidenziato che:
Circostanze curiose riguardano questo bronzetto e due esemplari simili: nel n.1° del ‘Bollettino delle opere d’arte trafugate’ a cura del Comando dei Carabinieri TPC, un manufatto gemello figura tra le opere da ricercare, riconducibile al furto più importante subito dal Museo di Chiusi avvenuto nel 1971. In quella occasione furono trafugati anche altri beni archeologici, parte dei quali è stata individuata nei decenni successivi in varie collezioni italiane e statunitensi. Ancora, un terzo bronzetto ellenistico, riconosciuto quale oggetto di furto perpetrato nel 1988, è stato restituito dall’Inghilterra all’Italia nell’ottobre 2018”.


Per comprendere ciò che ci circonda abbiamo bisogno di conoscere le radici, il nostro passato appartiene a tutti e le opere d’arte sono uno dei metodi di espressione Universale: parlano una lingua che arriva all’Anima.
Il bronzetto è ora esposto nel Museo Nazionale Etrusco di Chiusi.


Qui il video della cerimonia

Paola Lai

 

 

      Ph di Paola Lai

 

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