Notiziario flash del Museo Nazionale Etrusco e Necropoli di Chiusi
Augurandovi buona visione, in attesa di ritrovarvi presto al Museo, vi proponiamo questa settima edizione di ArcheoChiusi News, il notiziario Flash del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, parte del Viaggio dedicato ai 49 Musei della Direzione Regionale Musei della Toscana, realizzato in collaborazione con Comune e Gruppo Archeologico “Città di Chiusi”, inserito anche nelle iniziative MiBACT #artyouready, #lartetisomiglia, GranvirtualTour, #paesaggioitaliano e ViaggioinItalia.
Oggi prendiamo spunto da una intensa interpretazione di Marina Luzi che, accettando la sfida #lartetisomiglia, ci ha proposto la signora ammantata della tomba della Scimmia, che assiste a giochi sportivi e di abilità e destrezza in suo onore, raffigurati sulle pareti dell’ipogeo, databile tra 500 e 480 a.C. circa. La tomba, nella necropoli di Poggio Renzo, fu scoperta da A. Francois nel 1846.
Presenta un atrio centrale, soffitti a cassetoni e la camera di fondo dipinti. Secondo la testimonianza del canonico Brogi, A. François non scavò il dromos della struttura, ma attraverso un profondo pozzo, in corrispondenza dell’ingresso, si introdusse nell’atrio rinvenendo, oltre al ciclo pittorico, soltanto due coppe attiche andate perdute. La tomba fu interrata subito dopo, non prima però che il pittore G. Angelelli, ne copiasse le pitture. Ci soffermiamo sulle pareti alla destra dell’ingresso seguendo la descrizione di R. Banchi Bandinelli: “di particolare interesse è la figura della donna seduta sotto il parasole.
Essa rappresenta senza dubbio la spettatrice dei ludi raffigurati nel repertorio delle altre pareti e forse la defunta nel cui onore essi venivano dati. In questo caso il fatto di trovare una donna quale, diremo così, titolare di un sepolcro di famiglia, sarebbe una prova da aggiungere alle altre per la particolare posizione della donna nella famiglia etrusca”. Infatti nella vicina Orvieto le donne risultano titolari di sepolcri come ad es. nel caso delle iscrizioni mi velelias eries o mi velelias hirminaia scolpite sulla fronte di tombe a camera della necropoli del Crocifisso del Tufo. A Orvieto una tale kanuta, in origine di condizione servile, ha sposato un uomo libero e ha acquisito una ricchezza tale da offrire un dono di grande valore nel santuario della Città.
Dunque se anche non proprio donne in carriera secondo la moderna definizione, donne libere ed ex schiave in Etruria potevano ambire a ruoli di prestigio forse resi più facili dalle trasformazioni della società dell’epoca di Porsenna. Focalizziamo l’attenzione sulle figure davanti alla defunta e usiamo le immagini dipinte da G. Angelelli, che conservano particolari, ormai quasi illeggibili, utili a comprendere la scena. Qui un giovane coronato a cui un fanciullo porge corone, regge in ciascuna mano un oggetto di forma circolare. Segue una danzatrice su una bassa pedana, con un incensiere sul capo, un giovane suonatore di doppio flauto con cappello a larghe falde tra due canestri. Scene simili, anche se non identiche, sono documentate per le tombe tarquiniesi dei Giocolieri e delle Bighe.
Se sembra certo che si tratti di un gioco di abilità e di equilibrio, quali sono le relazioni tra i personaggi e le regole di questo gioco? Spetta a B. d’Agostino l’aver aperto la strada a più di una interpretazione, nessuna delle quali tuttavia priva di difficoltà ed incertezze. E’ ipotizzabile che i dischi del giovane coronato siano lanciati verso la sommità dell’incensiere e che la ballerina costituisca per così dire un bersaglio vivente. Ipotizzabile anche che il giovane abbia in mano un dono per la danzatrice, forse un premio. Scrive Callimaco: chi rimane sveglio fino alla fine riceverà la focaccia e, dei presenti, bacerà quello o quella che preferisce…. La danza, magari una danza che dura una notte intera, apparirebbe come una prova di resistenza, paragonabile al gioco di rimanere svegli danzando raccontato da Callimaco. In tutti i casi si tratterebbe di un gioco di abilità e destrezza con valenze erotiche e ci chiediamo se la scelta di dipingere questa immagine di fronte alla defunta possa essere stata non casuale…
Sulla tomba della Scimmia avremo modo di tornare ancora perché Il viaggio alla scoperta di Chiusi continua……
QUI IL VIDEO SUI NOSTRI CANALI
G.A.C. M.N.E.C.
Come Gruppo Archeologico Città di Chiusi, siamo lieti di informarvi che da una collaborazione nata tra il nostro gruppo, il Museo Nazionale Etrusco e Necropoli di Chiusi e il Comune della Città di Chiusi, è nata questa idea di tenervi aggiornati sulle iniziative del Museo con un format che periodicamente proporà argomenti sui canali Youtube del Gruppo e del M.N.E.C.
Un Particolare ringraziamento va a:
Animazione 3D e Montaggio Video di Rocco D’Errico – Progetto EuroTeCH
European Technonologies for Cultural Heritage at risck
Università G. d’Annunzio – Chieti Pescara
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Museo Nazionale Etrusco e Necropoli di Chiusi, al Polo Museale dellaToscana ed al Comune della Città di Chiusi