#ACCADDEOGGI#29

Archeo a Chiusi: #AccaddeOggi

Rivivono sui Social del GAC, le ricche cronache archeologiche locali con l’omonima rubrica nata da un’idea  del direttore del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi Maria Angela Turchetti e resa possibile dalla collaborazione con il Gruppo Archeologico “Città di Chiusi” ed in particolare con l’appassionato cultore di storia locale Roberto Sanchini, che per trent’anni del Gruppo è  stato anche presidente.

 

 “ … i fondamenti di un edificio etrusco … ”

 

 

6 Ottobre 1883, da Roma, Ministero della Istruzione Pubblica – Direzione Generale delle Antichità e delle Arti, lettera al R. Commissario dei Musei e Scavi della Toscana e dell’Umbria in Arezzo, G.F. Gamurrini: “Faccio noto alla S.V. che per provvedere al modo più acconcio alla copertura e alla conservazione del pozzo etrusco scoperto di recente sulla via Cassia, presso Chiusi, ho autorizzato quell’ispettore degli scavi e monumenti, sig. avv. Pietro Nardi–Dei, a farvi costruire sopra una volta reale. Mi son dato premura di rendere consapevole V. S. di questo provvedimento, trattandosi di cosa posta sotto la giurisdizione di codesto Commissariato. Pel Ministro F.to Fiorelli””.
Del ritrovamento, avvenuto nel marzo di quell’anno, del successivo scavo del pozzo, dei suoi risultati e della realizzazione dell’opera in muratura (la “volta reale”) a tutela dell’antico monumentale manufatto, è data comunicazione sulle Notizie degli Scavi di Antichità del mese di dicembre dallo stesso Direttore generale Giuseppe Fiorelli, grande archeologo e Senatore del Regno, sulla base delle relazioni trasmesse dall’ispettore Nardi Dei, da lui molto apprezzato, e dal commissario G.F. Gamurrini.
Apprendiamo così che durante i lavori di sbassamento della Via Cassia, alla distanza di circa 300 metri da Chiusi, erano venuti alla luce “i fondamenti di un edificio etrusco”, una costruzione “formata di pietre di travertino sagomate rozzamente; […] delimitata da un condotto, pure di travertino, profondo met. 0,50, senza lastrico, coperto di pietre”; al suo interno, “a 2 metri dal muro”, fu individuato il grande pozzo “formato anch’esso di pietre di travertino”.
Come primo atto “sembrando utile per lo studio l’esplorazione di esso [pozzo], furono fatti sospendere i lavori, e si diede incarico all’ispettore degli scavi avv. P. Nardi-Dei di procedere alle indagini archeologiche” … Leggi tutto

 

Riferimenti bibliografici e crediti fotografici sul post del Museo

 

 

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