Archeo a Chiusi: #AccaddeOggi
Rivivono sui Social del GAC, le ricche cronache archeologiche locali con l’omonima rubrica nata da un’idea del direttore del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi Maria Angela Turchetti e resa possibile dalla collaborazione con il Gruppo Archeologico “Città di Chiusi” ed in particolare con l’appassionato cultore di storia locale Roberto Sanchini, che per trent’anni del Gruppo è stato anche presidente.
“52 Lire per questa tavoletta di bronzo”
24 Settembre 1872 – La Commissione Archeologica del Museo Civico di Chiusi delibera di corrispondere a tale Egidio (Egisto?) Barbetti £ 52 “per una tavoletta di bronzo o rame scritta”. Della causale dell’esborso, la lamina votiva in bronzo con dedica alle Ninfe dell’Acqua Ogulnia (CIL XI 2097), si è riferito sabato scorso durante il convegno inaugurale della mostra “[RI]SCRIVERE IL PASSATO. Il nome etrusco di Chiusi ed altre storie” che rimarrà aperta fino al 29 marzo 2020 presso i tre musei cittadini; ma non è dell’ex voto recuperato in località Ponte Rovescio che ora tratteremo – si rinvia per questo al catalogo stampato nell’occasione – ma dei corrispettivi che furono liquidati in quella seduta a privati per oggetti etruschi passati alla collezione comunale, considerando quindi anche le altre somme deliberate a favore di Domenico Galeotti (£. 260), di Leopoldo Foscoli (£. 10,50) e del Conservatore Brogi (£. 31,6).
Quale spesa avrebbe dovuto sostenere l’attuale MIBAC per ottenere lo stesso risultato?
Il potere di acquisto in moneta attuale delle 354 lire pagate allora viene stimato pari a quello di poco più di 1.470 euro (€. 1.471,62), tenendo conto della svalutazione monetaria e della dinamica dei prezzi emergenti dalle rilevazioni ISTAT.
Soffermandoci poi su quanto liquidato a favore del non meglio identificato “Egidio Barbetti” per la lamina iscritta, equivalente a circa 210 euro (€. 209,21) attuali, sembrerebbe una valutazione non particolarmente elevata, data anche la rarità dell’oggetto, il pregio del materiale nobile con cui è realizzato, il bronzo, e lo stato di conservazione buono; ma va considerato che l’anno seguente il Prof. Giovanni D’Ondes Reggio, direttore del Museo Nazionale di Palermo … Leggi tutto
Riferimenti bibliografici e crediti fotografici sul post del Museo