Archeo a Chiusi: #AccaddeOggi
Rivivono sui Social del GAC, le ricche cronache archeologiche locali con l’omonima rubrica nata da un’idea del direttore del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi Maria Angela Turchetti e resa possibile dalla collaborazione con il Gruppo Archeologico “Città di Chiusi” ed in particolare con l’appassionato cultore di storia locale Roberto Sanchini, che per trent’anni del Gruppo è stato anche presidente.
LA TOMBA DEL LEONE
18 Luglio 1927
Prende avvio a Poggio Renzo lo scavo di Doro Levi, funzionario dell’allora R. Soprintendenza alle Antichità di Etruria per “la riapertura e la sistemazione di una tomba affrescata – situata proprio accanto alla Tomba della Scimmia – entro la quale, per conto della medesima Soprintendenza, alcuni studiosi erano già riusciti a penetrare non molti anni addietro” (D. Levi, “Chiusi – Esplorazioni sul Colle di Poggio Renzo”, in Notizie degli Scavi di Antichità, Vol. VII, anno 1931).
L’ipogeo da riaprire era la “Tomba del Leone”, così denominata per i due felini affrontati dipinti nel vestibolo, nel fregio soprastante l’ingresso della camera di destra; il pozzo collegato alla tomba mediante un angusto cunicolo praticato nella parete nella camera di fondo è invece all’origine dell’altro nome con cui essa è conosciuta in letteratura: la “Tomba del Pozzo”.
La presenza di un pozzo in questa località è già ricordata da George Dennis nel 1848; le prime notizie sulla Tomba del Leone risalgono invece al 1892, quando lo scavino Oreste Mignoni scrisse a Luigi Adriano Milani, Direttore del R. Museo Archeologico di Firenze, annunciando il rinvenimento di una “grande tomba ” a Poggio Renzo “visitata” in passato, probabilmente “verso il 1852”. Contemporaneamente Gianfrancesco Gamurrini ne fornì la prima descrizione completa, anche se non particolarmente accurata, su Notizie degli Scavi di Antichità. L’ipogeo era già stato … LEGGI TUTTO