#ACCADDEOGGI#19

 

Archeo a Chiusi: #AccaddeOggi

Rivivono sui Social del GAC, le ricche cronache archeologiche locali con l’omonima rubrica nata da un’idea  del direttore del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi Maria Angela Turchetti e resa possibile dalla collaborazione con il Gruppo Archeologico “Città di Chiusi” ed in particolare con l’appassionato cultore di storia locale Roberto Sanchini, che per trent’anni del Gruppo è  stato anche presidente.

 

“Un’area sacra dedicata a culti di divinità salutari e della fecondità”

 

14 novembre 1987 

“La mancanza di tombe etrusche nella ondulata distesa da Chiusi a Monte Venere offre buon indizio, che ancora a tempo etrusco vi si comprendeva il sobborgo principale della città. …”, così si esprimeva l’archeologo e storico aretino Gian Francesco Gamurrini in una lettera con cui aggiornava il collega Wolfgang Helbig dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma sui ritrovamenti di “monumenti civili” avvenuti nell’anno, inquadrandoli nel contesto più ampio dell’area immediatamente a ponente di Chiusi, “laddove si dirigeva la via Cassia”. 
In particolare quei luoghi, che si chiamano oggi San Lazzaro, Pretina, Badiola, Giovancorso, hanno restituito indizi indiscutibili della presenza di un’area sacra dedicata a culti di divinità salutari e della fecondità, organizzata attorno a un grande piazzale all’incrocio di più vie, lungo l’itinerario di quella che dal II secolo a.C. sarà la via consolare romana passante per Chiusi.
I ritrovamenti sono avvenuti a più riprese nel tempo e suggeriscono la presenza, di qua e di là delle attuali strade, di un’ampia area sacra con più edifici e spazi di culto, e anche in tempi recenti sono tornati alla luce ex voto in bronzo e decorazioni architettoniche fittili dalla ricca policromia piuttosto ben conservata.
Nell’uliveto a oriente dell’edificio rurale della Badiola,  nel tardo pomeriggio del 14 novembre 1987 il Gruppo Archeologico era impegnato in una ricerca di superficie, occasionata da una recente aratura.
Il riverbero dell’ultimo sole quasi all’improvviso illuminò un profilo antico confitto in una grande zolla: una testa virile …
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