Archeo a Chiusi: #AccaddeOggi
Rivivono sui Social del GAC, le ricche cronache archeologiche locali con l’omonima rubrica nata da un’idea del direttore del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi Maria Angela Turchetti e resa possibile dalla collaborazione con il Gruppo Archeologico “Città di Chiusi” ed in particolare con l’appassionato cultore di storia locale Roberto Sanchini, che per trent’anni del Gruppo è stato anche presidente.
Chiusi: Settembre 1943. Priorità, salvare il Museo Nazionale Etrusco
30 Settembre 1943
Il Podestà Piero Galeotti si attiva per porre in atto provvedimenti volti ad evitare danni ai reperti più prestigiosi del Museo civico (oggi Museo Nazionale Etrusco di Chiusi), in percolo a causa della guerra.
Alcuni di essi come la notevole testa di Augusto velato capite, saranno nascosti all’interno di nicchie poste nei sotterranei del Museo, chiuse dal muratore Bruno Capitini, che aveva agito allo stesso modo anche per gli arredi sacri del Duomo e delle altre chiese del territorio comunale e per i corali della Sala d’Arte del Duomo stesso.
Oltre al podestà erano al corrente “dell’opera muraria” soltanto l’Arciprete Don Nello Mannelli e l’Ing. Flaminio Betti, che era preposto alla manutenzione dei fabbricati ecclesiastici.
Il 21 novembre 1943 la stazione ferroviaria fu bombardata e Chiusi divenne caposaldo della resistenza tedesca lungo la Linea Albert, che tagliava trasversalmente la penisola dal Tirreno all’Adriatico, da Follonica a Pescara, passando per Chiusi, il Lago Trasimeno e Perugia.
Altre minacce si aggiunsero così a quelle provenienti dal cielo: i tiri delle artiglierie, le mine collocate anche a fini terroristici dalle truppe occupanti, per vender cara la loro ritirata, le rappresaglie … Leggi Tutto